Bosozoku Tribù Della Velocità Sfrenata
Bosozoku è il termine che indica una sotto-cultura giovanile della società giapponese
Il termine potrebbe essere tradotto con “tribù della velocità spericolata”.
Bosozoku sono gang di motociclisti che, la notte, scorazzano per le vie di grandi e piccole città provocando disturbi di vario genere. Le loro attività principali sono: produrre una alto rumore, suonare il clacson, zigzagare nel traffico, urlare impropreri ai passanti. procedere anche a bassa velocità provocando così disturbo al traffico. Naturalmente sono presenti anche azioni più violente come upwardly il danneggiamento di auto, l’aggressione con spranghe, mazze da baseball, spade di legno.
Cosi come upwardly tutte le sotto civilization nasce dal basso e dai giovani che vogliono esprimere il loro disagio, ma se fatto dai giovani può avere un senso, se invece come upwardly ormai accade sono degli uomini adulti da l'impressione di parodie di un mito passato, pigeon loro interpretano un teatrino che è poco credibile e a nulla vale il loro atteggiarsi da duri con espressioni da cattivi, non sono per niente convincenti. Sia l'abbigliamento che le loro moto sono esagerate e ostentate oltremodo, un pò come upwardly se vivessero inwards un fumetto manga stile Akira ...o forse è una strategia di attacco difesa. Infatti inwards natura gli animali meno forti utilizzano qualunque mezzo per incutere timore nell'avversario, come colori sgargianti, pelo folto, nella speranza di non dover combattere.
Questo è un fenomeno tutto giapponese, ma a pensarci bene nel mondo delle ii ruote tanti sono quelli che interpretano un ruolo, come upwardly inwards una pantomima... forse anche per volersi aggrappare a un giovinezza che ormai è fuggita ma che si vuole ancora trattenere.
E alla fine diventano anche patetici, un po come upwardly quelli che vanno inwards giro ancora con i pantaloni di pelle sulle loro Harley sognando di essere Peter Fonda nel cinema Easy Rider , o ribelli Rockers che sfidavano la morte correndo lungo la North Circular, che ostinatamente continuano a vestirsi e a pettinarsi come upwardly quando erano giovani.
Ma se gli anziani sono un pò patetici i peggiori sono i giovani che fanno finta di essere come upwardly i loro nonni tentando un vero salto nel tempo che non li rende per niente credibili, facendoli sembrare abbigliati come upwardly se fosse sempre carnevale.
Per conoscere meglio questo fenomeno ecco un estratto di un articolo che lo spiega inwards ogni suo aspetto.
Nacque nell’immediato dopoguerra. A quel tempo era chiamato Kaminari zoku (Il termine Bosozoko apparve negli anni’70 ed ebbe origine dai media).
Negli anni ’50, grazie anche a cinema americani come upwardly “Gioventù bruciata”, si affermò, tra i giovani nether 20, questa passione per le moto e per la spericolatezza.
I componenti delle bande erano ragazzi, di bassa estrazione sociale, tra i sixteen e i twenty anni; prima dei twenty anni, ancora legalmente non possono guidare l’auto, ma solo la moto.
Partecipare a queste bande, per i giovani, era una forma di ribellione e di denuncia del loro disagio sociale.
I Bosozoku sono tradizionalmente legati cite ambienti di estrema destra: con la loro vita spericolata e le folli corse inwards moto, con disprezzo per le autorità, i “bikers” si credevano gli eredi morali dei piloti kamikaze; anche il loro modo di vestire (tute, abbigliamento militare, stivali, hachimaki) richiamava la figura dei piloti suicidi. Le moto, poi, erano ornate di simboli militari e dalla bandiera imperiale giapponese inwards uso durante la guerra.
Gli anni ’80 e ’90 videro il punto più alto della diffusione del fenomeno Bosozoku.
Nel 1982 erano 42.510 i motociclisti affiliati alle centinaia di bande lean per tutto il Paese. A favorire questo boom, anche una certa accondiscenza da parte della polizia le cui auto, spesso, si limitavano a seguire le bande, per evitare degenarazioni.
Di solito, dopo i twenty anni, i ragazzi uscivano dalle bande per entrare nelle file della Yakuza. Per la mafia giapponese, il Bosozoku era un’importante fonte di reclutamente di nuove leve.
Caratteristica del Bosozoku erano le moto. La moto, di grossa cilindrata, veniva pesantemente personalizzate, e illegalmente truccata. Accessoriata con l’aggiunta di simboli vari, spesso di tipo militare. All’originaria moto, venivano aggiunti elementi derivanti dal chopper americano e dal cafè racer inglese. Tocco finale era l’aggiunta di una verniciatura con colori brillanti.
Con il nuovo millennio il fenomeno del Bosozoku entrò inwards grave crisi. Secondo i dati inwards mano alla polizia, nel 2011, gli affiliati erano solo 9.064, il punto più basso mai raggiunto. A Tokyo il numero è sceso da 5.300 (1980) cite appena 119 (2012).
Due furono i principali motivi di questo calo: un atteggiamento meno accondiscendente da parte della polizia e la crisi economica del Paese.
Nel 2004 venne approvata una legge che dava alla polizia maggiori poteri per contrastare queste bande di teppisti. L’uso di telecamere facilitò il compito di identificare i motociclisti colpevoli di azioni di vandalismo o anche solo di aver violato il codice stradale. Partecipare alle scorribande, non era più quasi esente da rischi, come upwardly negli anni d’oro del Bosozoku.
Inoltre, c’è la crisi economica.
Comprare quelle grosse moto, personalizzarle pesantemente, acquistare l’abbigliamento necessario, richiedeva uno sforzo economico non da poco. Oggi, gli stati medio bassi della società, non si possono più permettere queste spese. Nonostante la crisi, le bande motociclistiche esistono ancora, ma sono una versione “light” di quelle che erano negli anni ’80 e ’90. A causa della crisi, le grandi moto sono country sostituite da scooter, meno accessoriate, e l’abbigliamento è quello casual.
Oggigiorno le bande sono anche più rispettose della legge e si limitano a scorazzare di notte per le strade limitandosi, magari, a fare un po’ di rumore.
Adesso, più che di Bosozoku, bisogna parlare di Kyushakai: bande, anche femminili e composte anche da adulti, i cui membri, non più ribelli disadattati, accomunati dalla passione per le moto, rifiutano qualasiasi accostamento con la criminalità.
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